Sunday, 1 September 2013

Klaipėda


Venerdì mi son presa un giorno di ferie per esplorare la costa occidentale della Lituania. Approfitto di un passaggio da parte degli Išrinktasai fino a Vilnius, diretti a Druskininkai per un contest tra band emergenti. I ragazzi si danno la carica ascoltando un cd con i loro pezzi preferiti, masterizzato per l'occasione e denominato "Rockstar trip album". Giunta alla capitale, prendo un autobus che in 4 ore mi porta a Klaipėda. Il paesaggio lituano, che mi ricorda le campagne gatticesi solo con più betulle, si estende monotono per tutto il Paese, conciliando un riposino digestivo. Arrivata a destinazione, scopro che il mio ostello si trova proprio nel piazzale della stazione degli autobus. Il tempo di fare il check-in e parto alla scoperta della cittadina. 

Klaipėda è la terza città più grande della Lituania, importante nodo dei trasporti marittimi. Fino al 1923 era annessa alla Prussia ed era conosciuta con il nome di Mamel. Durante la II GM divenne una base sottomarina nazista e subì ingenti devastazioni. La città conserva comunque memoria dei due secoli di occupazione tedesca nello stile architettonico del centro storico, con le tipiche strade acciottolate, e nei ruderi del castello in mattoni.


La città non offre attrattive di particolare interesse, e in genere è solo un punto di accesso alla splendida Penisola Curlandese. Passeggiare per le vie del centro è comunque piacevole, anche per divertirsi a scoprire le innumerevoli sculture, circa 120, disseminate qua e là. Graziosa la piazza del Teatro di Arte Drammatica con la sua fontana dedicata a un celebre poeta tedesco nato a Klaipėda, Simon Dach, e i locali che si affacciano sul fiume Dane.

Statua della gigantessa Neringa,
 simbolo della forza delle donne
Martynas Mažvydas, autore del
 1° libro a stampa lituano (1547)
"Siamo una sola nazione, una sola terra, una sola Lituania"

La fabbrica della birra Švyturys


Piazza del Teatro


Faccio un salto in ostello a rifocillarmi e qui conosco un ragazzo californiano che lavora in un negozio di marijuana medica e gira il mondo per degustare le nuove forniture... dopo aver avuto conferma che, almeno negli USA, la prescrizione medica è una pura formalità, riparto per qualche scatto notturno al centro storico. Poi a nanna, perché il giorno dopo mi aspetta una bella impresa...

 





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