Il soggiorno inizia con un aperitivo (analcolico) di benvenuto offertoci in ostello, che ci ha ristorati dopo sei piani di scale senza ascensore. Ci siamo quindi buttati nell'esplorazione del centro storico di Riga, patrimonio dell'UNESCO. Seguendo i saggi consigli degli amici lituani, siamo saliti sul campanile della Chiesa di S. Pietro, che offre una splendida vista sulla città: purtroppo non abbiamo considerato la spessa coltre di nebbia scesa durante il pomeriggio, che ci ha offerto un panorama simile alla Pianura Padana in inverno. Usciti dalla chiesa ci siamo affrettati verso il Duomo, che però era già chiuso da qualche minuti. Abbiamo rimandato la visita al giorno successivo, animata da un'appassionante caccia al topo... in ferro battuto!
S. Pietro |
Va bene che a Riga sembra sia nato il primo albero di Natale... ma siamo solo a ottobre! |
I tre fratelli |
Parlamento |
Sabato è stato dedicato al quartiere Art Nouveau, scoprendo che Riga vanta il primato europeo come umero di edifici con questo stile architettonico. Occhi in alto, dunque, ad ammirare intricati decori, animali mitologici e strani personaggi che popolano i palazzi di inizio Novecento. La passeggiata ci ha riportato in centro, passando per il Monumento alla Libertà (simbolo della Lettonia, a cui era vietato avvicinarsi durante il dominio Sovietico), l'Opera Nazionale e il suo rilassante parco sul lungo fiume, e infine scatenandoci in un attacco di shopping compulsivo di prodotti Laima, marca nazionale di cioccolato!
Opera Nazionale |
La domenica mattina, dopo aver chiuso i bagagli e considerato quanti vestiti avevamo inutilmente portato, ci siamo tuffati nell'enorme mercato che è solo parzialmente ospitato all'interno di ben cinque hangar per dirigibili. Brulicanti di vita, colori e profumi, le bancarelle ci hanno stuzzicato con innumerevoli specialità dolci e salate. Difficile dire se era più buono il panzerotto ai crauti, il pancake di patate o la torta al cioccolato.
A proposito di cibo, non posso non menzionare le birre lettoni, orgoglio nazionale e sicuramente economiche, ma non al pari di quelle lituane (gusto personale!). Più interessante è il Melnais balzams, il Balsamo Nero, un liquore alle erbe che Goethe definì "elisir di lunga vita". Ne esistono tre versioni: puro (simile al braulio), aggiunto al succo di cranberries (la mia preferita) e infine la crema (che sa di Baileys). Inutile dire che le abbiamo testate tutte. A fini giornalistici.
PS: quando un lituano vi chiede se preferite Riga o Vilnius, state attenti: è una domanda-trabocchetto!
No comments:
Post a Comment