Monday, 29 July 2013

Zarasai



La città di Zarasai, dove vivo e lavoro, è situata nella zona Nord-Orientale della Lituania, a soli 3 km dal confine con la Lettonia. Dista 140 km (e 3 ore di autobus) da Vilnius, the capital of Lithuania, e poco più di 30 da Daugavpils, la seconda città lettone per dimensione. Zarasai conta più di 6900 abitanti, ed è il capoluogo dell'omonimo comune distrettuale nella regione dell'Aukštaitija.







Vista dall'alto, la città ha una pianta curiosa. Le strade si dipartono a raggiera dalla piazza centrale, mentre altre si intrecciano parallelamente ad esse, formando una sorta di arco. Attorno alla piazza si affacciano l'unica chiesa cattolica dedicata all'Ascensione della Vergine Maria (a Zarasai esiste solo un'altra piccola chiesa ortodossa), il municipio e il centro culturale. In città hanno sede inoltre una biblioteca pubblica (ma va?!) e il museo cittadino, svariati supermercati e minuscoli negozi che ancora sopravvivono, un ristorante, una pizzeria e il posto più importante di tutti, ovvero la Guest House dove vivo e che ospita anche una scuola di musica e lo Youth Center. 



       
La chiesa dell'Ascensione della Vergine Maria  fu costruita nel 1842-1862, in stile Neo-barocco. Secondo la leggenda, l'effige della Madonna posta sull'altare maggiore fu donata dal Gran Duca di Lituania Vytautas ed è ritenuta miracolosa.
La piazza princpale







La biblioteca e il museo


Osservando una piantina, si vede anche la Grande Isola del lago Zarasas, a cui i locali piace attribuire la suggestiva forma di un quadrifoglio. Con la sua estensione di 44 acri, si tratta di una delle isole più grandi della Lituania, e le sue piccole spiagge la rendono una meta piacevole per rilassarsi e magari fare una nuotata. Io personalmente la trovo perfetta per fare jogging! 


Fonti storiche parlano di un monastero attivo sull'isola intorno al 1530, e la leggenda vuole che i monaci avessero costruito un tunnel segreto sotto la città che li collegava alla chiesa dell'Ascensione. Invece il piccolo ponte che collega l'isola alla città fu costruito solo negli anni 70, ad opera dei sovietici. I vecchi del paese rimembrano ancora quando caricavano la mucca sulla barca e la traghettavano, mattina e sera, avanti e indietro dall'isola per farla pascolare. Certo, bisognava aspettare i sovietici per pensare di costruire 10 metri di ponte...




Sunday, 21 July 2013

Vėžys


Sabato pomeriggio ho assistito a un singolare esempio del folklore lituano. A Dusetos, piccolo paese non lontano da Zarasai, si è tenuta l'annuale gara tra mangiatori di vėžys. Trattasi di una specie di crostaceo simile a uno scampo o un'aragosta in miniatura, che in questa stagione sovrappopola i laghi lituani ed è quindi consentita la caccia (che consiste nell'infilare una mano in acqua e agguantare l'animale, che evidentemente non brilla per furbizia né velocità). I contendenti avevano 5 minuti a disposizione non per mangiare il maggior numero di animali (enorme spreco di cibo), ma per ripulire il più accuratamente possibile due esemplari. Allo scadere del tempo, i piatti vengono pesati per stabilire il vincitore. I primi tre classificati si sono aggiudicati l'ambito trofeo, per poi lasciare il palco all'intrattenimento musicale.




Nel pomeriggio abbiamo assistito a una dimostrazione dell'antico metodo di cottura di questi animali: pietre arroventate sul fuoco venivano buttate in un catino con dell'acqua, sprigionando una grande quantità di vapore caldo. Subito dopo venivano gettati gli animali ancora vivi, che venivano cotti dall'intenso calore e passavano da neri a rossi per effetto dei sali minerali rilasciati dalla pietre. Bastano 5 minuti per una bella grigliata di pesce, che comodità! 



Non mi sorprende che questo tipo di gara sia l'unica in tutta la Lituania (sospetto non ne esista un'altra in tutto il mondo), ma il piccolo borgo di Dusetos vanta anche un altro primato: ogni anno si svolge la tanto attesa gara tra mariti che, caricata la rispettiva moglie in spalla, devono correre una determinata distanza nel minor tempo possibile. Già mi immagino povere donne costrette a una ferrea dieta, mentre i mariti farciscono di cioccolato e sformati di patate le mogli dei vicini!

L'evento di sabato si svolgeva nel terreno di un piccolo birrificio a gestione famigliare, che produce la sua 'Čižo alus' seguendo un'antica ricetta tramandata di generazione in generazione fin dal 1863. Si tratta di una birra chiara ma torbida, non filtrata, e a cui viene aggiunto del miele durante la fermentazione (www.cizoalus.lt). Obbligatorio un assaggio!


Relaxing under the sun...
5 minutes later: the CONDOM boy faces the rain!






Saturday, 20 July 2013

Storkes

Dalla mia stanza godo di una vista privilegiata. La mia finestra si affaccia infatti su un nido di cicogne bianche, che hanno scelto il comignolo del basso palazzo di fronte come dimora estiva. Si tratta di una giovane famiglia composta dalla coppia di genitori e tre pulcini. 
Al mio arrivo, agli inizi di giugno, erano teneri batuffoli piumati, che raramente si affacciavano oltre il nido. I due adulti si davano il cambio per procacciare cibo, succulenti vermi, insetti e rane, mentre l'altro restava di guardia al nido che non era mai lasciato incustodito. 


First weeks



I piccoli crescono molto velocemente e già dopo 3 settimane erano dei vispi pollastri bianchi. Ora, dopo un mese e mezzo di osservazioni, hanno ormai la conformazione fisica degli esemplari adulti. Vengono lasciati soli anche per lunghi periodi, mentre i genitori sono a caccia. Assisto alle prime lezioni di volo da parte degli adulti, che in piedi in mezzo al nido mostrano alla prole i movimenti di apertura e battito delle ali.

After 1 month
6 weeks
        



La cicogna è considerata l'animale simbolo della Lituania, una delle mete privilegiate per la nidificazione. In marzo-aprile la coppia costruisce un nido largo più di un metro intrecciando canne o altri materiali, in genere collocato su un albero, un tetto o altro sostegno (come un camino o un palo della rete elettrica). La femmina depone in media 3-4 uova, che vengono covate per 35 giorni da entrambi i genitori. I nidiacei imparano a volare all'età di 70 giorni, pronti per emigrare in Africa con l'arrivo dell'autunno.






La presenza di un nido è vista come un segnale di buon auspicio, e per questo i furbi lituani cercano di attirare le coppie sulla loro proprietà predisponendo falsi nidi in cima a pali e comignoli. Nei giardini le statue delle cicogne sono più numerose dei nani da giardino!






Tuesday, 16 July 2013

Art exhibition


 Ieri sono stata invitata all`inaugurazione di una mostra di pittura e scultura nella piccola cittadina di Antalieptės, non lontano da Zarasai. Si tratta di un progetto organizzato da due artisti locali che hanno invitato colleghi da Germania, Austria, Lettonia e Lituania a vivere e lavorare insieme per dieci giorni. Il risultato sono le originali opere ora esposte nella piccola sala espositiva e nel giardino adiacente il centro culturale. Il progetto e` gia` alla terza edizione, ed e` sponsorizzato dal sindaco di Zarasai. 







Diversi lavori sono realizzati con materiali reperiti sul posto, per esempio legna e tronchi o riciclando bottiglie di vetro, tegole e specchi. 

Non sarebbe una bella idea riproporlo anche in Italia? Oltre ai vantaggi legati allo scambio creativo tra sistemi culturali diversi, si arricchisce il territorio di nuovi tesori praticamente a costo zero. Per non parlare delle possibilita` di coinvolgere la popolazione locale in tutto cio` che riguarda l`accoglienza, spingendola a trovare modi diversi per mostrare le proprie peculiarita` e le ricchezze naturali e artistiche del luogo (in Italia non mancano di certo).


Bed for drunk people, made from recycled beer bottles
On the right, the major of Zarasai



 Il pomeriggio e` stato allietato dalle immancabili danze tradizionali -ormai ne conosco almeno 5 o 6- e da una merenda a base di formaggi locali, deliziosi pankakes preparati al momento e accompagnati da marmellata e sangria (sic!). 

E` dura la vita del volontario!


Visiting the local library
 

Sunday, 14 July 2013

Discovering Ukraine and post-soviet countries

Questo weekend ho ricevuto la visita di Maryna, una ragazza ukraina anche lei volontaria presso una biblioteca. Vive e lavora a Varena, una cittadina a sud di Vilnius. E' sempre interessante conoscere persone che rappresentano culture piuttosto distanti dalla mia. 

Oltretutto Maryna, che ha 27 anni ed è ossessionata dalla piega dei suoi capelli tanto quanto dall'idea del matrimonio, è molto colta e rivendica con orgoglio la propria identità nazionale. 


Ho approfondito la storia travagliata di un Paese che nasce già nel XII e che ha a lungo sofferto sotto diverse dominazioni: la Confederazione polacco-lituana, la Moscovia e soprattutto l'impero Russo. Sotto il dominio dello Zar venne attuato un intenso lavoro di russificazione delle terre ucraine, un processo che comprendeva anche l'abolizione della lingua e delle scuole ucraine. Nel 1922 il Pese entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina. La politica economica portata avanti da Stalin, basata sulla nazionalizzazione delle imprese agrarie e la collettivizzazione dei terreni fece sprofondare il paese in una profonda crisi economica, mentre la propaganda ha cercato di sostituire l'identità culturale della nazione con una cieca adesione ai valori del sistema sovietico.
L'avvento dell'indipendenza ha determinato un forte conflitto tra chi fatica a dimenticare l'influenza russa e chi, come Maryna, rifiuta nettamente tutto ciò che è legato agli ex-dominatori; singolarmente, questo rifiuto riguarda anche la lingua russa, che tuttavia le permette di superare le barriere linguistiche con la popolazione Lituana e comunicare con coloro che -purtroppo molti- non parlano inglese.

Vegetarian soup!
Abbiamo affrontato molti discorsi seri: la gravità del fenomeno della prostituzione, la fede religiosa e le nostre divergenze riguardo all'interpretazione letterale della Bibbia, le profonde differenze relative al ruolo della donna nei nostri due Paesi. Il principale obiettivo resta ancora sposarsi e avere figli, possibilmente entro i 25 anni. Probabilmente io vengo percepita come una zitella. E poiché lo stesso standard vale anche per la popolazione Lituana, per lo meno nelle vecchie generazioni, ho deciso di mentire spudoratamente sulla mia età.
Per cui, d'ora in avanti, io avrò 24 anni!

Purtroppo il brutto tempo non ci ha permesso di goderci un po' di vita balneare, però è stato piacevole ridere e parlare di stupidaggini come solo tra donne si può fare. Ho imparato quanto a volte mi manchi la possibilità di condividere la componente femminile e se vogliamo più frivola della mia anima.


Ho anche imparato che e` meglio non ospitare amici nello stesso weekend in cui vuoi andare a un festival metallaro. Sono semplicemente incompatibili.


Meeting with other volunteers
Wishing stone...of course, I won`t tell you which is my secret desire!
Me, Maryna and my mentor, Virginija




Wednesday, 10 July 2013

Perché?

E' passato più di un mese da quando un aereo della Ryanair mi ha portata in Lituania. In questo periodo così breve sono accadute moltissime, e ancora di più sono le persone che ho incontrato e le scoperte che ho fatto. Ho cercato di condividere un po' della mia avventura con la famiglia e gli amici che ho lasciato in Italia, ma non è sempre possibile raccontare tutto: il tempo è poco, la tecnologia non sempre affidabile e sono convinta che la vita va vissuta fuori dalla rete. Perciò, nonostante il rischio di sembrare incoerente, ho deciso di aprire un blog. Così, invece di 10 email, 5 chiamate via skype e 30 aggiornamenti su Facebook, potrete più facilmente sapere cosa accade in quest'angolo di mondo. Non perché non mi faccia piacere comunicare con voi, altrimenti non avrei aperto il blog! E' solo una scelta dettata dalla comodità e velocità di condividere informazioni col maggior numero di persone contemporaneamente. 
Siete assolutamente invitati a continuare a scrivermi - chiamarmi - venire a trovarmi di persona per raccontarmi come cambia la vostra vita. Soprattutto se avete voglia di affrontare discorsi più profondi di: "che tempo fa a Zarasai?" (ok, quest'ultima era per la mia mamma; poi non dire che non ti penso, ti voglio bene ma!!!). 
PS: Non prometto di essere costante negli aggiornamenti, questo è uno spazio libero e lo gestirò come mi pare!